Descrizione
Un grato effluvio di funghi mangerecci emana dalle pagine di questo trattato di Costanzo Felici da Piobbico, che con grande accuratezza lessicale descrive gli esemplari che nascono in primavera e in autunno nei prati, nei boschi e nei pianori dell’Appennino marchigiano, ben ventotto specie distinte secondo le loro proprietà organolettiche. Porcini, biette, prataioli, manine e spignoli – che spesso le contadine del luogo vendono al mercato infilzati in giunchi – costituiscono un cibo prelibato nei sughi, alla brace o conservati in salamoia. Persistono, ovviamente, le credenze sulla velenosità dei miceti, eredità di una cultura antica e medioevale ancora presente nella trattatistica cinquecentesca.
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