Descrizione
I racconti di Levi si ispirano a un groviglio di motivi, di argomenti, e di eventi della nostra esistenza, come della micro e della macro storia. Presentano un vasto materiale tratto dai moduli più disparati del fantastico: vi si avvicinano, innestano, e mescolano una dovizia di mitologie, di civiltà, e di tradizioni delle culture più lontane e più diverse. Allora si apprende che il realismo è il fantastico della vita.
Gli accesi toni dell’umorismo collaborano allo sviluppo di parecchie funzioni dei racconti; sostengono l’andamento ludico del rovescio; enfatizzano profonde preoccupazioni ed inquietudini, come il sentimento tragico della vita; rafforzano la satira alle attività irrazionali dell’uomo, anche di come questi usa e abusa sia la scienza che la fantascienza.
Spaziando su una scacchiera magica ricca di miti e di mitologemi, di elementi passati e attuali, i racconti leviani illustrano un presente che sempre più smarrisce la dritta via, che si fa problematico ed enigmatico, che rivela un futuro lugubre e un destino inclemente, e fanno scaturire un sentito ammonimento all’uomo perché si assuma le proprie responsabilità nell’usare l’arma della ragione per sconfiggere i fantasmi del male, gli stregoni mefistofelici e folli, che spesso si identificano con i forti e i potenti aiutati dalla fortuna capricciosa.
Il saggio di Zangrilli rivaluta l’enorme geografia neofantastica dei racconti di Levi, che la critica contemporanea ha spesso trascurato, come l’aspetto più moderno e significativo della sua opera di scrittore.
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