Descrizione
In queste pagine si analizzano i misteri della scrittura di Buzzati: fede, religione e trascendenza. Ci sono eremiti, vescovi, monaci e Papi, ma anche uomini, credenti e miscredenti. Si discute del Natale, che rappresenta la condizione misteriosa della società (post)moderna che si sgancia dai valori del passato senza essere in grado di rimpiazzarli. Ma si valuta anche la misteriosa immagine dell’animale, metafora della psicologia umana svolta sempre con l’aiuto del surrealismo, del fiabesco e del favoloso, del simbolismo, della metafora e dell’allegoria in viaggio verso la costruzione di racconti densi di ironia e sarcasmo. Ma tra le pieghe di queste pagine si svela prepotente anche la presenza di Pirandello nei racconti di Buzzati, storie tese a mettere in luce il mistero ultimo: quello della personalità e dell’”io” alla perenne ricerca di se stesso.
Autore
Franco Zangrilli, nato a Ripi (Frosinone), si è laureato in Letteratura italiana presso la Rutgers University. Vive a New York, dove è Full Professor d’italiano e di letteratura comparata alla City University of New York. Ha pubblicato numerosi saggi e interviste su scrittori contemporanei, da D’Annunzio a Calvino, da Sciascia a Pomilio. I suoi studi su Pirandello e Giuseppe Bonaviri hanno accolto moltissime recensioni, consensi, riconoscimenti e apprezzamenti dalla critica. Ha curato con Umberto Mariani due testi bilingui (italiano e inglese) sull’opera di Rodolfo Doni e ha tradotto in italiano il dramma L’amore imperfetto dello scrittore americano Brandon Cole e la commedia Andata e ritorno dello scrittore sud-americano Mario Benedetti. Per il suo lavoro di critico ha ricevuto diversi premi (Premio Mursia, Premio Misterbianco, Pergamena di Pirandello 2005, Premio giornalistico Internazionale INARS). Per le edizioni Metauro ha pubblicato Il bestiario di Pirandello (2001) e La penna diabolica. Buzzati scrittore-giornalista (2005), per la stessa casa editrice dirige la collana “Italianistica nel mondo”.
Rassegna Stampa
Franco Zangrilli, Le muse di Buzzati, recensione di Katia Trifirò, Oblio, III, 9-10.
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