Le mie Memorie e Diario di Berlino 1944-1945

19,00

di Luigi Peruzzi
a cura di Maria Luisa Caldognetto
anno 2008
414 pp.

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Ne Le mie Memorie, Luigi Peruzzi ha lasciato una testimonianza drammatica della sua esperienza nella resistenza al nazifascismo e del lungo periodo trascorso, tra privamenti e torture, nell’universo concentrazionario. Il suo diario è stato scritto e lungamente rielaborato fino al 1969, lasciando però del tutto inedita e trascurata la parte del Diario di Berlino 1944-1945. Come è accaduto per altri scrittori e testimoni, sembra quasi che il “dovere” di tramandare la memoria dei fatti abbia agito in contrasto con il pudore dei sentimenti e, quasi, col timore di non essere creduti, soprattutto in anni in cui il dramma della seconda guerra mondiale e dell’Olocausto sembravano essere rimossi dalla coscienza collettiva. Per questo Peruzzi, nella lunga revisione del suo documento, raggiunge una sorta di supremo controllo sulla scrittura anche a costo di eliminare le tracce dell’emotività a favore di spazi riflessivi e descrittivi. Anche per questi motivi, oltre che per il suo valore documentale, il libro è degno di inserirsi nella migliore tradizione della letteratura della Resistenza e della Guerra.

Autore e Curatrice

Luigi Peruzzi nasce a Sartiano di Mercatino Marecchia (oggi Novafeltria) in provincia di Pesaro, nel 1910; giovanissimo raggiunge i suoi parenti in Lussemburgo, tutti espatriati sull’onda di una ondata migratoria che aveva coinvolto molti altri compaesani. Durante il ventennio fascista Peruzzi figura tra i fondatori della compagnia teatrale «L’Avvenire» che, segretamente, svolse anche azione di copertura dei militanti comunisti. A seguito dell’occupazione nazista viene arrestato dalla Gestapo nel 1942 per la sua attività antifascista e poi internato nel Sonderlager di Hinzert. Trasferito nel carcere di Pesaro nel febbraio del 1943 sarà liberato in agosto dopo la caduta del regime e arruolato nel 93° Reggimento fanteria di Ancona. Dopo l’armistizio e la successiva occupazione della Penisola da parte della Wehrmacht sarà di nuovo fatto prigioniero e tradotto a Berlino, ivi internato dall’ottobre 1943 fino al 25 aprile 1945. Dopo altre peripezie riuscirà a tornare in Lussemburgo e riabbracciare la famiglia. Qui Peruzzi vivrà, circondato dalla stima di tutta la comunità italiana, fino alla sua morte, avvenuta nel 1993 a Mondercange. Solo nel 1979 gli verrà conferito un riconoscimento ufficiale con la nomina a Cavaliere al merito della Repubblica dall’allora presidente Sandro Pertini.

Maria Luisa Caldognetto vive e lavora in Lussemburgo dal 1992. All’attività di insegnamento affianca quella di traduttrice – da e verso il francese – e la collaborazione a giornali e riviste, all’estero e in Italia. Partecipa alla realizzazione di manifestazioni culturali di rilievo che si tengono nel Granducato.

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Rassegna Stampa

Luigi Peruzzi. Le mie Memorie e Diario di Berlino 1944-1945, recensione di Irena Prosenc Segula, Annali d’Italianistica, 2009.