Descrizione
La chiameremo “Musicazione” quel fenomeno che vuole, soprattutto a partire dal ‘900, che la musica si nutra sempre più spesso e in diversi ambiti di poesia. La “poesia cantata” così la definisce, con convincimento l’autore, è un fenomeno che va allargandosi sempre di più sia per ciò che riguarda la musica classica che quella popolare eppure, sostiene, è un ambito che non è mai stato approfondito con dovizia di particolari. Queste pagine vogliono, dunque, colmare una lacuna storiografica che può essere ricondotta e alla letteratura e alla musica partendo dalla considerazione che «non esiste nella nostra lingua un termine preciso per designare la messa in musica della poesia, di un testo cioè nato per la per la letteratura», ma che ad un certo momento è stato arricchito del valore aggiunto musicale. Perché, come tiene a precisare l’autore del volume Riccardo Redivo, «era necessario, in un percorso come questo, approfondire anche le metamorfosi testuali, le trasformazioni cioè che la poesia subisce nell’incontro con la musica. Intonare una poesia è a tutti gli effetti, un atto critico, il suggerimento, più o meno spontaneo di un nuovo approccio al testo». La poesia, con la propria messa in musica per opera di artisti che abbracciano un ampio spettro di generi (per citare soltanto i più conosciuti, Berio, Britten, Nono, Bollani, Branduardi, De Andrè, Giovanotti e Morricone), sta ritrovando ed ampliando il suo antico ruolo, può potenzialmente circolare ed arrivare a tutti gli ascoltatori molto più di quanto non facesse nell’antichità.
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