Nato da una leggenda medievale danese e tramandato da una riscrittura francese del ’500, Amleto conosce in Italia una fioritura continua di rielaborazioni. Melodrammi, novelle, romanzi, film, drammi, poesie, persino coreografie e canzoni: da Zeno a Boito, da Capuana a Pirandello, da Vittorini a Calvino, da Testori a Bene, fino a opere qui studiate per la prima volta, si delinea un mito dai mille volti. L’indecisione, il tormento contemplativo e la violenza finale vengono letti ora come rivendicazione di autonomia rispetto al Fato, ora come inettitudine dell’uomo privo di un ordine superiore che lo giustifichi. In queste riscritture ritroviamo le principali suggestioni del nostro tempo: la moralità neoclassica e preraffaellita, le inquietudini scapigliate e scientiste, la psicanalisi e il postmodernismo, la scrittura combinatoria e il plurilinguismo, la critica del potere e i gender studies. Concepito al sorgere della modernità, Amleto diviene lo specchio oscuro in cui si agitano i fantasmi della sua crisi.
Autore
Daniele Maria Pegorari è professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Bari e condirettore della rivista «incroci». I suoi studi riguardano la critica della modernità, la tradizione dei modelli e la poesia contemporanea. Fra i suoi libri: Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009), Il codice Dante. Cruces della ‘Commedia’ e intertestualità novecentesche (2012), Umberto Eco e l’onesta finzione. Il romanzo come critica della post-realtà (2016), Letteratura liquida. Sei lezioni sulla crisi della modernità (2018).
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